Officina delle Arti
Lunedì 21 Maggio ore 18
Le balere, il cinema in cui si entrava a qualsiasi ora, la
naia di diciotto mesi, la maglia di lana, i calzoni corti, il lattaio a
domicilio, i postini di campagna, il bigliettaio del tram, la ghiacciaia, il
flit, i bagni nel fiume, i treni a vapore, la Topolino, le sigarette sfuse, il
caffè d’orzo, i liquori fatti in casa, il telefono duplex, i giochi in disuso,
i riti di iniziazione alla bicicletta e al ballo. Luoghi, figure, oggetti,
alimenti, indumenti, abitudini, passaggi di età che appartengono ad un mondo
ormai remoto eppure a noi ancora così
prossimo o per ricordi personali o perché continuamente evocati dall’esperienza
di quanti più avanti negli anni, ne furono segnati nel bene e nel male. Cose lontane
sempre presenti, insomma. Le evoca ad una ad una con quel pizzico di
inevitabile nostalgia mescolata però a tanta ironia, Francesco Guccini nel suo Dizionario delle cose perdute, uscito di
recente con successo per Mondadori, attingendo ai ricordi della sua infanzia e
adolescenza, trascorse tra Pavana nell’Appennino Tosco-emiliano, Modena e
infine Bologna. La stessa materia che ha ispirato la sua quarantennale
produzione di cantautore e più di recente di scrittore, in singolo o in coppia
col giallista Loriano Machiavelli. Il libro sarà presentato qui a Cosenza per
iniziativa della Libreria Mondadori
lunedì 21 alle ore 18 presso l’Officina delle Arti in via Carducci,16,
nel popolare quartiere Spirito Santo,in un originale incontro ideato e condotto
da Ugo G. Caruso, studioso di cultura di massa e frequentatore di lunga data
dell’opera gucciniana. Ma l’appuntamento, nelle intenzioni di Caruso non si
risolverà nella presentazione di routine di un prodotto editoriale, né è stato
pensato per le consuete ragioni promozionali, assicura Pino Sassano della Libreria
Mondadori, cui toccherà l’intervento
introduttivo. Ciò che si tenterà di creare sarà piuttosto un momento di
rievocazione collettiva sulle proprie esperienze, su quel passato di cosentini
e di calabresi che ha una sua evidente specificità, sebbene accumunata dall’appartenenza ad un’ Italia
per tanti versi ancora rurale ed arcaica a
quella bassopadana descritta da
Guccini. Dunque una serata all’ insegna della memoria, un tentativo di
“scrivere” una pagina di microstoria orale attraverso aneddoti e ricordi tratti dal proprio vissuto e raccontati con
brio e leggerezza. Pertanto ritoccando lievemente lo spunto originale,
l’incontro avrà per titolo Dizionario delle cose perdute di
Francesco Guccini ( ma anche di quelle di noi altri cosentini). A conversare con lui del libro e di tutto il
resto, Caruso ha invitato due protagonisti della vita culturale cittadina,
Franco Araniti, poeta, autore dei testi dell’ultimo lavoro discografico dei
Dedalus, “Ammasca” che sarà presentato a Sanremo nella prossima edizione del
Club Tenco e Massimo Veltri, docente presso la Facoltà di Ingegneria
dell’Università della Calabria, già senatore DS, noto per le sue frequenti
incursioni in campo musicale. Ad arricchire ulteriormente l’occasione, già
suggestiva sono previsti pure gli intermezzi musicali di Gianfranco Molinaro
che alternandosi agli intervenuti,
riproporrà alla chitarra alcuni
brani del repertorio gucciniano.
Ingresso Libero
Info 349.1443566
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